RIFLESSIONI SERALI

Ultimamente mi capita di studiare fino a tardi, parecchio tardi.
Finisco, chiudo i libri e fuori dalla mia stanza è buio.
Prima di dormire, quello che faccio è andare in balcone e accovacciarmi in un angolino vicino alla ringhiera.
Se mi va, accendo una sigaretta e la lascio respirare all’aria prima di condannarla a morte, ricambiandole un po’ il favore.
Non sto molto, ma per qualche minuto, prima di finire il giorno ho bisogno di bloccarlo lì.
Ed è strano, perché sembra diverso.
Non ci sono più i bambini del vicino che strillano e il tagliaerba ha smesso finalmente di rombare.
Nessun muratore, nessuna televisione troppo alta, nessun genitore che rimprovera il figlio.
Perfino le macchine dormono.
Niente.
Mi guardo un po’ intorno per scorgere qualche tapparella ancora alzata, o del chiarore filtrato dalle persiane dei palazzi di fronte .
Niente.
Sono da sola con il silenzio.
Non accendo neanche la luce, guardo solo se c’è qualche stella e se si vede la luna.
Questo silenzio mi tranquillizza.
Anzi, mi rassicura.
Per un attimo non conta più niente.
Non ha importanza se passerò l’esame oppure no,
non importa se non sono ancora riuscita a chiamare quell’amica,
non importa se non rispetterò le scadenze e se qualche problema è da risolvere.
Non importa se non riuscirò a dire fino in fondo quello che penso o a chi voglio dirlo.
Domani, a quest’ora, oggi sarà finito
e questo silenzio, incorniciato di notte, sarà ancora qua.

Ed io sarò ancora qua, con qualche pensiero in meno e qualche pensiero in più.

82192

7 risposte a "RIFLESSIONI SERALI"

  1. Sono rimasta sveglia di notte per anni. Quando frequentavo l’università, con la scusa che di notte studiavo meglio e poi, successivamente, solo nei fine settimana, quando le ore in bianco non avrebbero inciso negativamente sulla capacità di concentrazione necessaria al lavoro. Di notte, è tutto più bello, persino le canzoni che passano alla radio e la solitudine. Rimanere sveglia mi faceva sperare che, in qualche modo, in extremis, il giorno trascorso potesse ancora sorprendermi. Ciao 😊

    "Mi piace"

    1. Vero, condivido esattamente quello che hai scritto… soprattutto l’ultima parte. Rimanere sveglia mi fa proprio pensare che non sia tutto qui questo giorno e qualcosa possa ancora accadere.
      Sono ancora nella fase universitaria e a volte è vero, è una scusa, ma altre volte chissá perchè lo studio mi rende di piú di notte.
      Che poi anche quando faccio i turni in ospedale preferisco di gran lunga i reparti nelle ore notturne. Non so, ma la notte ha qualcosa di magico, nel bene o nel male.
      O forse si tratta di preferenze e siamo solo noi! 🙂
      Grazie per il commento, ciao!!!!

      Piace a 1 persona

  2. Nella profonda riflessione che hai voluto condividere ti trovi accovacciata, in un angolino solitario, a scrutare l’orizzonte silente, mentre i tuoi pensieri – come naufragati in un mare d’immensità, di “interminati spazi […], e sovrumani silenzi, e profondissima quiete” – si fanno portatori di una beata ed estatica sensazione di dolcezza.
    Un’immagine molto simile a quella soavemente evocata dal Leopardi nel suo “L’Infinito”.
    A volte mi domando che cos’altro avrebbe regalato all’umanità il poeta marchigiano se solo non avesse concluso la sua esistenza terrena (l’anno prossimo ricorreranno 180 anni) all’età di soli 39 anni!

    "Mi piace"

Lascia un commento